La Storia
Milano 2 nasce da un’idea visionaria, quella di creare la cittadella ideale. E così diventa nella realtà.
Siamo a cavallo tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70, Milano è una città totalmente diversa da quella che appare oggi: non c’è la visione green che oggi è diventato il suo manifesto: è ancora la città grigia e dedita al lavoro.
Sono ancora lontane le logiche delle zone pedonali, verdi e delle piste ciclabili. Ancor più lontano è il concetto della città in “15 minuti”, che nella sua filosofia vuole dare un valore alla qualità della vita, offrendo servizi utili al cittadino e spazi legati alla cultura che possano essere fruibili nel proprio quartiere.
Quando nasce Milano 2, la visione di tutto questo c’è già: l’idea di fondo è di costruire un altro “modo di vivere”, una cittadina autosufficiente, dotata di scuole pubbliche, parco giochi, teatro, club house, impianti sportivi, abbastanza lontana da Milano per non sentirne il traffico e lo smog, ma comoda per raggiungerla, anche con i mezzi, per lavoro.
La comunicazione fa parte di Milano 2 da sempre. In un quartiere relativamente piccolo, nei primi anni esistevano ben tre giornali locali diversi: Il Giornale dei Residenti, Sporting Club Milano 2 e Milano 2 Notizie. Quest’ultimo era a cura dell’Ufficio Comunicazioni di Edilnord. Tutti servivano a condividere informazioni utili ai residenti.
Erano gli anni ’70, la televisione offriva i programmi Rai e poco altro. Erano gli anni delle tv con l’antenna, del canale della Svizzera Italiana e di Capodistria e con così poca scelta, il telecomando era qualcosa che non aveva motivo di esistere. In questo scenario, nasce Telemilano, la tv via cavo di Milano 2. Garantiva tre ore di palinsesto giornaliero, con la trasmissione di programmi culturali, informazioni di servizio per il quartiere, trasmissioni dedicate ai bambini e alle donne, film e documentari. I residenti avevano parte attiva nella produzione: molti, infatti, parteciparono alle varie produzioni.
Sono passati cinquant’anni e questo luogo rimane unico: un posto verde concepito per una vita più a misura d’uomo.
In anticipo di decenni rispetto alla concezione attuale della città, Milano 2, come già detto, nasce da un’idea visionaria: vivere praticamente in città, ma in un modo diverso, più sano e più umano. La città ideale quella immaginata da Silvio Berlusconi, con appartamenti di pregio, cablati e proiettati nel futuro, hotel, negozi e tutti i servizi.
Nel volume promozionale edito allora da Edilnord, dal titolo MILANO 2, UNA CITTA’ PER VIVERE, Natalia Aspesi nel 1976 scriveva: «Il paesaggio fisico di Milano si è fatto crudele e sopportarlo è talvolta molto acre. […] Si sente la voglia di vivere Milano e nello stesso tempo di esorcizzare Milano: di sdoppiarsi insomma e di provare emozioni corazzate in una città dura e instancabile e provare emozioni indifese in una città dolce e riposata. Una Milano 1 per trovarsi al centro di tutto, una Milano 2 per ritrovare se stessi».
Uno slogan che ha cinquant’anni ed è più attuale che mai, che oggi per noi è diventato Milano 2, A place to be.